è un esame diagnostico di tipo invasivo, che in ambito cardiologico viene utilizzato per determinare la funzione cardiaca del ventricolo destro, o più tipicamente, del ventricolo sinistro. La ventricolografia comporta l’iniezione di mezzo di contrasto attraverso un catetere nei ventricoli del cuore al fine di misurare il volume di sangue pompato.
Al termine della coronarografia, è previsto un periodo di osservazione della durata, di solito, di qualche ora. Se non insorgono complicazioni, il paziente può essere dimesso il giorno stesso dell’esame.
Le 3 principali misure che possono essere ottenute dall’esecuzione di una ventricolografia cardiaca sono:
- Frazione di eiezione
- Gittata sistolica (spesso definita con il termine inglese “stroke volume”)
- Gittata cardiaca
La ventricolografia cardiaca fornisce anche importanti informazioni inerenti alla cinesia ventricolare, ovvero sulla presenza di eventuali anormalità del movimento del ventricolo.
La ventricolografia standard è generalmente associata ad una seduta di angiografia cardiaca. Uno speciale “colorante” o mezzo di contrasto viene iniettato attraverso un piccolo catetere che viene inserito in una arteria di grandi dimensioni, in genere un’arteria nell’inguine o nel braccio. Il catetere viene quindi fatto avanzare fino al cuore, e più precisamente fino al ventricolo (la camera cardiaca inferiore), più spesso il sinistro, quindi il mezzo di contrasto viene iniettato. A seguito dell’iniezione di mezzo di contrasto diviene possibile la visualizzazione del ventricolo e della sua contrattilità.
La procedura è stata sviluppata oltre 50 anni fa, per valutare la funzionalità cardiaca ed in particolare la “frazione di eiezione”, ovvero la percentuale di sangue contenuto nel ventricolo, che viene pompata verso l’aorta con ogni battito cardiaco. La ventricolografia sinistra è oggi abitualmente eseguita, come procedura aggiuntiva, durante una coronarografia, sebbene è da tenere presente che sono stati sviluppati diversi altri metodi meno invasivi e spesso qualitativamente superiori per calcolare la frazione di eiezione (ad esempio l’ecocardiografia e le tecniche di imaging cardiaco nucleare, oppure la risonanza magnetica cardiaca).