Cosa sono le extrasistole e cosa comportano
Con il termine extrasistole si fa riferimento a un’alterazione del ritmo cardiaco,
di solito benigna.
Chi soffre di extrasistole può avvertire chiaramente l’evento come una contrazione anomala dell’organo.
Nell’articolo di oggi, il Dott. Giuseppe Sangiorgi ci parla di questa condizione, ciò che comporta per chi ne soffre e come viene percepita.
Extrasistole, come funziona il battito cardiaco
Per capire cosa sono le extrasistole occorre prima capire come funziona il battito cardiaco.
Fisiologicamente il battito cardiaco ha origine dal nodo seno-atriale, ovvero dalla parte superiore dell’atrio destro e in prossimità della vena cava superiore. Da qui parte l’impulso elettrico che, attraversando gli atri e poi i ventricoli, avvia le contrazioni del cuore, ovvero le sistole. Avviene così il pompaggio del sangue in tutto l’organismo.
In caso di extrasistole, lo stimolo alla contrazione non parte dal nodo seno-atriale ma dall’atrio o dal ventricolo, causando così un’interferenza con la normale conduzione dell’impulso elettrico.
Quando l’extrasistole irrompe in una qualsiasi fase del ciclo cardiaco spesso modifica la durata della diastole ventricolare (a seconda che l’extrasistole si inserisca in una fase precoce o tardiva della diastole), causando una possibile riduzione della gittata cardiaca, soprattutto nei casi in cui le extrasistoli sono frequenti o ripetitive.
Cosa comportano
Nella maggior parte dei casi, le extrasistoli non vengono avvertite dal soggetto colpito, soprattutto nei casi in cui si hanno manifestazioni di lieve entità.
La sensazione che si può avvertire è quella di un battito mancante o di un battito più intenso.
Quando le extrasistoli si presentano in maniera più costante, è possibile avere disturbi al battito cardiaco più facilmente avvertibili.
Gli altri sintomi tipici sono:
- Sensazione molesta nel torace,
- Cardiopalmo o palpitazione
- Vertigini;
- Nausea;
- Pallore;
- Lipotimia o debolezza;