Angioplastica Coronarica e Periferica incluso il Salvataggio d’Arto

Angioplastica Coronarica e Periferica incluso il Salvataggio d’Arto

ANGIOPLASTICA PERIFERICA

Quando la malattia ateriosclerotica interessa i vasi che portano il sangue alle gambe, possono presentarsi disturbi, più o meno invalidanti, il più caratteristico dei quali è la claudicatio intermittens. I soggetti affetti da questa patologia dopo aver percorso un tratto di cammino più o meno lungo sono costretti a fermarsi per la comparsa di un intenso dolore al polpaccio o, meno frequentemente, nella parte bassa della schiena, alle natiche o alle cosce. Questo problema è provocato dalla riduzione del flusso del sangue lungo le arterie malate, parzialmente o completamente ostruite. I medici chiamano questa condizione arteriopatia ostruttiva periferica. Dopo l’esecuzione dell’angiografia, effettuata solitamente per via femorale per visualizzare la presenza di restringimenti od ostruzioni nelle arterie delle gambe, si può procedere all’angioplastica delle arterie degli arti inferiori. Essa rappresenta una vera innovazione nel campo della terapia delle arteriopatie ed in molti casi sostituisce l’intervento chirurgico tradizionale (by-pass) con il vantaggio di essere poco invasiva, eseguibile in anestesia locale e con ricovero limitato a pochi giorni.

Arteria ostruita

SALVATAGGIO D’ARTO

E’ nota da tempo l’associazione tra diabete mellito e lo sviluppo dell’arteriopatia ostruttiva periferica. I pazienti diabetici in generale, hanno una alta probabilità di sviluppare un quadro di ischemia critica agli arti inferiori; in particolare ulcere e gangrena sono presenti nel 10% circa dei diabetici anziani nell’ambito di quella espressione clinica definita comunemente piede diabetico. Talvolta, è necessario il ricorso all’amputazione chirurgica dell’arto con tutti i rischi associati; anche in questo caso la PTA può evitare l’intervento chirurgico.

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